Il Carnevale in Italia non è solo maschere, coriandoli e sfilate, ma anche un'occasione per riscoprire antiche tradizioni gastronomiche, con dolci e piatti tipici che raccontano la storia e l'identità di ogni regione. Da Nord a Sud, questa festa si accompagna a un'esplosione di sapori, profumi e consistenze che variano di città in città, tramandando ricette che spesso affondano le radici nel passato.
Ogni regione ha le sue specialità, nate per celebrare l'abbondanza prima del periodo di Quaresima: c'è chi frigge, chi sforna soffici dolci profumati agli agrumi, chi arricchisce l'impasto con liquori o spezie. Alcuni di questi piatti sono celebri in tutta Italia, altri sono vere e proprie perle nascoste da scoprire.
In questo viaggio attraverso sette regioni, incontreremo sapori sorprendenti: dalla Farinella pugliese alla Schiacciata alla Fiorentina della Toscana, dalle Origliette di Mamoiada sarde ai Tapit piemontesi, fino alla sontuosa Testa di Turco siciliana, alla golosa Crescionda umbra e alle irresistibili Tagliatelle Fritte bolognesi.
Preparati a un tour del gusto che attraversa l'Italia più autentica, tra tradizione, storia e bontà da assaporare!
Il dolce alla Farinella di Profumi dal Ponte ad Alberobello
1. La Farinella di Putignano, in Puglia
La Farinella è la protagonista indiscussa del Carnevale di Putignano e simbolo della tradizione contadina pugliese. Un piatto semplice, a base di ceci e orzo tostati, che racchiude in sé il sapore autentico della terra.
Nata come pasto semplice dei contadini, la farinella era preparata pestando i legumi nel mortaio e consumata con erbe selvatiche e cipolla. Un piatto unico, nutriente e ricco di storia, che nel tempo ha conquistato anche i palati più raffinati dei nobili, arricchendosi con sughi e verdure.
Non solo farinella, ma puoi trovare anche le intorchiate, biscotti intrecciati con mandorle, dal gusto morbido e fragrante. Le sasanelle, deliziosi biscotti a base di noci, mandorle e vincotto, perfetti per un dessert goloso. Le cartellate, tipiche in tutta la Puglia, con la loro sfoglia croccante e il condimento di miele.... leggi il resto dell'articolo»
2. La Schiacciata alla Fiorentina, in Toscana
Quando si parla di schiacciata, molti pensano subito alla versione salata, ma in questo caso parliamo di un dolce tipico della tradizione toscana, in particolare fiorentina, legato al Carnevale. Le sue origini risalgono al Rinascimento, quando veniva preparato come simbolo di abbondanza, gioia e festa.
La Schiacciata alla Fiorentina ha una forma rettangolare che ricorda una focaccia, ma si distingue per la sua incredibile morbidezza e dolcezza. La ricetta tradizionale prevede pochi ingredienti semplici ma golosi: farina, zucchero, burro, uova, lievito e aromi come arancia e vaniglia, che le conferiscono un profumo inconfondibile. Spesso viene arricchita con un goccio di rum o di Vinsanto per un tocco di carattere in più.
A completare il tutto, una generosa spolverata di zucchero a velo, mentre con il cacao si disegna il giglio, simbolo di Firenze, per rendere omaggio alla città e alla sua cultura. Soffice e leggera, è perfetta da gustare durante le festività carnevalesche, magari accompagnata da un bicchiere di vino dolce o un caffè.
Amatissima dai fiorentini, la Schiacciata alla Fiorentina è protagonista ogni anno di un concorso che premia la versione migliore, mantenendo viva la passione per questo dolce che continua a conquistare chiunque lo assaggi.
3. Le Origliette di Mamoiada, in Sardegna
Tra i dolci tipici del Carnevale in Sardegna, le Origliette di Mamoiada, conosciute anche come sas orulettas, sono un vero e proprio simbolo della tradizione culinaria isolana. La loro forma caratteristica, che ricorda un orecchio (da cui il nome "origlia" in sardo), le rende uniche e irresistibili. Preparate con un impasto semplice di farina, zucchero, uova e strutto, vengono fritte in olio caldo e poi immerse in un bagno di miele. Questo dolce, che affonda le sue radici nella cultura contadina, è strettamente legato alle celebrazioni carnevalesche, portando con sé il sapore autentico della Sardegna.
Le Origliette di Mamoiada si presentano generalmente in due forme:
- A fiore: la più diffusa, con una corolla di petali dorati che richiama la gioia del Carnevale.
- A ruota di carro: una variante più rustica, che evoca la tradizione contadina della Sardegna.
La preparazione e la presentazione di questi dolci raccontano storie di generazioni che, da sempre, celebrano la vita e il legame profondo con la terra sarda.
4. I Tapit Oleggio, in Piemonte
I Tapit, tipici dolcetti di Carnevale di Oleggio, nascono da una leggenda legata alla maschera locale Pirìn. Si narra che Pirìn, per vendicare i soprusi del Duca di Milano Bernabò Visconti, ideò un piano diabolico: preparare dei biscotti avvelenati all'arsenico da offrirgli. Il suo intento era liberare Oleggio dalla tirannia del Duca.
Tuttavia, il complotto venne scoperto e Pirìn condannato a morte. La sua salvezza arrivò inaspettatamente dalla Compagnia Bianca, che su ordine del Marchese del Monferrato Giovanni II, invase i territori dei Visconti.
In memoria di questo evento e del coraggio di Pirìn, nacquero i Tapit, dolcetti a forma di tappo o bottone che ricordano i biscotti avvelenati. La loro dolcezza rappresenta la vittoria del bene sul male e la liberazione dalla tirannia.
5. Testa di Turco Castelbuono, in Sicilia
La Testa di Turco è un dolce tradizionale di Castelbuono, in Sicilia, noto per la sua forma che ricorda un turbante. La leggenda narra che, dopo la vittoria dei Normanni sui Saraceni nel 1091, fu creato un dolce in onore della pace tra le due culture. Tuttavia, le origini storiche del dolce sono incerte, e la sua preparazione è stata tramandata attraverso le generazioni, con ogni famiglia che custodisce la propria ricetta segreta.
La preparazione tradizionale prevede la creazione di sottili sfoglie fritte, simili alle chiacchiere, intervallate da strati di crema al latte aromatizzata al limone e alla cannella. Questo dolce è tipicamente consumato durante il periodo natalizio e carnevalesco.
6. Crescionda di Spoleto, in Umbria
La Crescionda è un tripudio di sapori e storia racchiuso in un dolce tipico del Carnevale di Spoleto. Le sue origini risalgono al Medioevo, quando era conosciuta come "crescia unta" che significa "focaccia unta": una focaccia preparata con ingredienti semplici come uova, pangrattato, brodo di gallina e pecorino.
Un'evoluzione golosa, nel corso dei secoli, la ricetta si è arricchita e oggi la crescionda si trova in tre varianti:
- Alle mele: un gusto classico e intramontabile, perfetto per gli amanti della frutta.
- La poretta: con un ripieno di ricotta, uvetta e pinoli, per un tocco di raffinatezza.
- Tre stati: una vera e propria festa di sapori, con amaretti, budino e cioccolato che si combinano in un'esplosione di gusto.
La Crescionda è un simbolo del Carnevale di Spoleto, un momento di festa e condivisione. Il suo sapore unico e la sua storia affascinante la rendono un prodotto imperdibile per chi visita l'Umbria in questo periodo.
7. Tagliatelle Fritte Bologna, in Emilia Romagna
Le tagliatelle fritte sono un dolce tipico del Carnevale in Emilia-Romagna, particolarmente diffuso nelle zone di Bologna e della Romagna. Questo dolce nasce dalla tradizione di utilizzare ingredienti semplici e genuini, trasformando la classica pasta all'uovo in una golosa variante dolce.
La ricetta prevede un impasto a base di uova, farina e zucchero, aromatizzato con scorza di limone. Dopo aver steso la sfoglia sottile, questa viene cosparsa di zucchero e scorza di limone, arrotolata su sé stessa e tagliata a fette, formando così le tipiche tagliatelle dolci. Successivamente, vengono fritte in olio caldo fino a doratura e infine spolverate con altro zucchero.
Sebbene non esistano attestazioni storiche certe sull'origine di questo dolce, si ritiene che sia una ricetta relativamente recente, nata probabilmente nel XX secolo. Oggi le tagliatelle fritte sono un classico del Carnevale emiliano-romagnolo, amate per la loro croccantezza e il loro sapore delicato e aromatico.