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Vini naturali: cosa sono e dove trovarli nella settimana del Vinitaly

Vini naturali e biodinamici. C'era un tempo in cui questi vini erano estremi, certo espressione del territorio, anzi del "terroir" nel senso più genuino del termine, ma molto ruvidi e carenti dal punto di vista della gradevolezza al naso. Negli anni la coltivazione biologica è diventata sempre più diffusa, quasi un "must", e l'attenzione a minimizzare gli interventi in cantina un'aspirazione per i vini di qualità.

Nella settimana in cui si rinnova a Verona l'appuntamento col Vinitaly è ormai tradizione consolidata anche il ritorno dei principali eventi enologici dedicati ai vini naturali o biodinamici in località venete.

Prima di presentare gli eventi dove poterli degustare e conoscere meglio, raccontati direttamente da chi li produce, vediamo di chiarire un po' le idee su un mondo che da sempre ha suscitato più di qualche polemica e generato un po' di confusione.

Vini biodinamici, le origini e i pionieri

La storia del vino biodinamico inizia all'inizio del XX secolo, con le idee del filosofo austriaco Rudolf Steiner. Nel 1924, Steiner tenne una serie di otto conferenze in cui delineò i principi dell'agricoltura biodinamica, basata sull'idea che la terra e le sue creature siano un unico organismo vivente. Le sue idee ebbero un impatto significativo su alcuni viticoltori, che iniziarono a sperimentare l'agricoltura biodinamica nei loro vigneti. Tra i primi pionieri del vino biodinamico in Italia troviamo Nikolaus Hardegg, in Alto Adige, che iniziò a seguire i principi biodinamici nel 1928.

In Europa tra le regioni dove storicamente si è prestata molta attenzione ai principi della biodinamica troviamo la Mosella, dove possiamo ricordare Ernst Loosen, che iniziò a convertire i suoi vigneti alla biodinamica fin dal 1971, e la Borgogna, dove tra i vignaioli possiamo citare Pierre Masson, che iniziò a sperimentare la biodinamica nel 1981.

In Italia, guardando agli anni più recenti, dobbiamo ricordare Stefano Bellotti, in Piemonte, che iniziò a produrre vini biodinamici nel 1987, e Angiolino Maule, una figura fondamentale nella storia del vino naturale in Italia. Maule ha fondato l'azienda agricola La Biancara nel 1979, e fin dagli inizi ha adottato un approccio alla viticoltura improntato alla sostenibilità e al rispetto dell'ambiente. Nel 1988, è stato uno dei soci fondatori di Vinnatur, un'associazione di vignaioli che promuove la produzione di vini naturali e biodinamici. Oltre a essere stato uno dei primi vignaioli in Veneto a convertire i suoi vigneti alla biodinamica, Maule ha contribuito in modo fondamentale a far conoscere questa filosofia produttiva ad un pubblico sempre più ampio.

Da citare infine la figura di Josko Gravner, capace di imporsi tra gli appassionati come produttore di alcuni vini decisamente iconici. Considerato un maestro dei vini naturali, noto per il suo utilizzo delle antiche anfore di terracotta per la macerazione prolungata delle uve, i suoi vini sono ricercati dagli appassionati di tutto il mondo.
Sebbene Gravner non sia ufficialmente certificato biodinamico, adotta molti principi di questa filosofia agricola, come l'utilizzo di preparati biodinamici e il rispetto dell'equilibrio naturale del vigneto.

In generale i primi vignaioli ad aver seguito la strada della coltivazione biodinamica e della produzione di vini naturali hanno dovuto affrontare molte sfide, in parte a causa della mancanza di conoscenze scientifiche sull'agricoltura biodinamica e in parte a causa della diffidenza del mercato. Tuttavia, la loro perseveranza ha contribuito a gettare le basi per lo sviluppo del vino biodinamico come lo conosciamo oggi.

Vini biodinamici e vini naturali, l'evoluzione

Col diffondersi dell'approccio alla coltivazione e vinificazione naturale ad un numero crescente di vignaioli e con l'espandersi del mercato di questi vini, si sono evidenziate anche delle differenze di filosofia e di obiettivi sempre più marcate, tanto da generare anche una moltiplicazione delle associazioni e dei progetti legati al mondo del vino naturale. Tra questi vogliamo soffermarci in particolare su due associazioni che in questi giorni rinnovano l'appuntamento con tutti gli appassionati di questa tipologia di vino, approfittando della concomitanza del Vinitaly, che porta in Veneto diverse migliaia di operatori e di wine lovers.... leggi il resto dell'articolo»

Brindisi tra i vigneti

La prima è Vinnatur, che vede tra i suoi fondatori e promotori il già citato Angiolino Maule. L'associazione Vinnatur promuove un'idea di vino naturale estremamente rigorosa. I vini certificati Vinnatur devono essere prodotti senza l'aggiunta di alcun additivo, inclusi i solfiti (da non confondere con quelli che in piccole tracce sono presenti naturalmente nel vino). Le fermentazioni sono spontanee e non sono ammesse correzioni chimico-fisiche. Anche l'imbottigliamento deve essere esente da pratiche "alteranti" quali filtrazione e pastorizzazione.

La seconda è ViniVeri, che promuove vini naturali con un approccio più flessibile rispetto a Vinnatur. I vini certificati ViniVeri devono essere prodotti con uve da agricoltura biologica o biodinamica e con l'utilizzo di minime quantità di additivi. Nella vinificazione sono ammessi lieviti selezionati, enzimi e acidificanti in quantità limitate, e nell'imbottigliamento è ammessa la filtrazione, non la pastorizzazione.

Da sottolineare poi che in senso rigoroso l'accezione di "vini biodinamici" è riferita all'agricoltura con cui si coltiva l'uva. L'agricoltura biodinamica si basa sull'idea di un'azienda agricola come un organismo vivente. La produzione di vini biodinamici è certificata da Demeter, un'associazione internazionale. Demeter parte dal biologico. L'etichetta biologica dell'UE stabilisce uno standard minimo per gli alimenti prodotti biologicamente. La filosofia e i metodi di coltivazione di Demeter, tuttavia, vanno ben oltre questo standard. Ciò avvantaggia la qualità del cibo tanto quanto l'ambiente. Il disciplinare Demeter include norme sulla viticoltura (divieto di pesticidi, erbicidi e concimi chimici, ammessi solo preparati biodinamici) e la vinificazione (ammessi lieviti selezionati, enzimi e acidificanti in quantità limitate) e l'imbottigliamento (ammessa la filtrazione, non ammessa la pastorizzazione).

I vini naturali dal punto di vista del consumatore

Molti consumatori non possono o non vogliono comprendere fino in fondo, nel senso più tecnico, molti degli elementi che abbiamo citato finora, termini come "lieviti selezionati", la tipologia e il ruolo degli additivi, il ruolo dei solfiti, ecc., e la conseguenza è il permanere di un certo scetticismo verso ciò che viene definito vino naturale o vino biodinamico.

Nonostante questo, negli ultimi anni il vino biodinamico ha acquisito una crescente popolarità tra i consumatori che cercano vini prodotti in modo sostenibile e rispettoso dell'ambiente. Oggi, ci sono migliaia di vignaioli in tutto il mondo che producono vino biodinamico. Solo in Italia, il Consorzio Demeter Italia raggruppa oltre 200 aziende agricole e vitivinicole che seguono i principi dell'agricoltura biodinamica.

Al netto delle "norme" che distinguono le varie associazioni e di alcuni aspetti più rigorosi per talune, è per noi importante partire da un elemento di base molto più facilmente comprensibile, e, ci sembra, condivisibile in maniera diffusa: l'importanza di distinguere il vino come prodotto sostanzialmente industriale, fatto di milioni di bottiglie immesse nel mercato ogni anno, e il vino come prodotto sì alimentare, ma anche espressione di uno specifico territorio, della specifica stagione in cui è maturato il frutto da cui origina, e che sappia riportare nel bicchiere, in modo quanto più autentico possibile, tutto ciò di cui è espressione.

Il vino "commerciale" deve rispondere, oltre che a interessi di marginalità economica, anche ad una certa omologazione del gusto, perché i consumatori ritrovino sempre, anno dopo anno, gli stessi aromi e le stesse sensazioni, seguendo il gusto più comune, anche nel suo variare nel tempo, e adattando il prodotto ai diversi gusti prevalenti nei singoli mercati (Europa, Stati Uniti, Asia, ecc.).

Il vino "naturale", da quello più artigianale fino a quello che viene prodotto da aziende vinicole più strutturate, deve invece inseguire non solo il rispetto del territorio e l'impatto ambientale della coltivazione, ma anche l'autenticità e la specificità del singolo prodotto.

Quello che nel tempo è stato fortunatamente corretto, è l'aspetto della gradevolezza del prodotto, e la compresione, da parte dei produttori, che il consumatore ha comunque il diritto di ritrovare nel bicchiere un vino senza difetti evidenti, capace di soddisfare al meglio tutti i sensi coinvolti nella sua degustazione, dalla vista, all'olfatto, al gusto e alle sensazioni tattili nel palato. Oggi è possibile godere di un vino assolutamente autentico e non alterato durante i processi di vinificazione e imbottigliamento, ma anche assolutamente gradevole al naso e in bocca.

Vini naturali e affini: gli appuntamenti nei giorni del Vinitaly

Tra gli appuntamenti che si possono ben definire "storici", in Veneto e nella settimana del Vinitaly, dobbiamo certamente annoverare VinNatur e ViniVeri.

VinNatur Tasting è la manifestazione organizzata annualmente nei giorni di Vinitaly in provincia di Vicenza da VinNatur – Associazione Viticoltori Naturali. Da alcuni anni l'evento si svolge nello show-room Margraf di Gambellara (tra Vicenza e Verona). Quest'anno, dal 13 al 15 aprile, l'appuntamento primaverile giunge alla sua 19esima edizione. Da sempre la rassegna dedicata ai vini naturali affianca la selezione di produttori da tutte le regioni vinicole italiane affianca una selezione di Paesi europei, a partire da Austria, Francia, Slovenia e le altre regioni che da sempre sono in prima linea diffusione delle pratiche enologiche naturali. Vai alla scheda dell'evento.

Vinnatur

A pochi chilometri di distanza, a Cerea, in provincia di Verona, c'è ViniVeri. I vignaioli del Consorzio di cui abbiamo già descritto la filosofia saranno ancora una volta protagonisti all'Area Exp "La Fabbrica" da venerdì 12 a domenica 14 aprile 2024, con le loro ultime annate, le novità, e tante storie da raccontare. Vai alla scheda dell'evento.

ViniVeri

Spostandosi più a nord, in Alto Adige, troviamo invece Summapresso la Tenuta Alois Lageder a Magrè (BZ). La nuova edizione della rassegna delle eccellenze enologiche biologiche e biodinamiche è in programma nei giorni 13-14 aprile 2024. In programma molte degustazioni e visite guidate. I posti sono limitati ed è necessaria la prenotazione. Vai alla scheda dell'evento.

Summa

Da ricordare che anche all'interno di Vinitaly c'è uno spazio riservato alla viticoltura più rispettosa delle diversità. Si tratta dell'area dedicata ai Vignaioli Indipendenti Fivi nel padiglione 8. Una collettiva di oltre 200 soci ti aspetta al padiglione 8 dal 14 al 17 aprile. Inoltre molti altri soci FIVI saranno presenti con il proprio stand nelle rispettive Regioni.


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