A Viganò (LC) si festeggia la santa patrona, Sant'Apollonia, il 9 febbraio e nei giorni vicini con una festa caratteristica. Per l'occasione si svolgono i tradizionali mercatini e gli abitanti preparano secondo la propria ricetta tramandata di generazione in generazione, una specialità tipica della ricorrenza: i ravioli dolci fritti, un dolce molto conosciuto nella zona, ripieni di cacao, amaretti, cedro, biscotti e latte.
Un tempo la festa era famosa per “la bulada della murusa” con cui i giovani colpendo con una palla di neve la ragazza dei loro sogni, dichiaravano pubblicamente l’intenzione di fidanzarsi. Come dono di fidanzamento le ragazze ricevevano il “firon”, la collana di castagne cotte al forno, ancora oggi in vendita sulle bancarelle. Quello stesso giorno era uno dei pochissimi dell’anno in cui era concesso alle coppie “che se smurusavan” (che amoreggiavano) di rimanere l’intero pomeriggio da sole, con l’obbligo però poi di andare in chiesa a pregare Santa Apollonia.
In prossimità di “ Santa Paulonia” si andava nella “cà strascia” a scegliere le patate da trapianto. La prima erba fresca che mangiavano le mucche veniva chiamata “l’erba de Santa Pulonia”.
Oggi la festa è conosciuta come la sagra del “raviolo dolce”, una vera specialità preparata con una sottile sfoglia ripiena di torta paesana e poi fritta.
Ancora oggi la preparazione dei ravioli inizia giorni prima presso l’oratorio della chiesa patronale di S. Vincenzo, è questa una occasione di ritrovo e convivialità per la gente del paese.