Sabato 11 e domenica 12 ottobre 2025 tornano, per la dodicesima edizione, le Giornate FAI d'Autunno, l'amato e atteso evento di piazza che il FAI – Fondo per l'Ambiente Italiano ETS dedica ogni anno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.
Ecco il programma in Piemonte:
TORINO
Ex carcere Le Nuove
Nel cuore di Torino, a pochi passi dal centro storico e immerso in un tessuto urbano denso di memorie risorgimentali e industriali, sorge l'ex carcere Le Nuove. Costruito tra il 1854 e il 1869, fu inaugurato nel 1870 come simbolo della nuova stagione post-unitaria e rimase in funzione fino al 2003 quando fu sostituito dal più moderno carcere Lorusso e Cutugno situato nel quartiere Vallette. In oltre un secolo di attività ha attraversato epoche cruciali: dal Regno d'Italia alla Grande Guerra, dal Biennio Rosso alla Resistenza, dalle persecuzioni razziali agli Anni di Piombo. Durante il fascismo fu luogo di detenzione e tortura di migliaia di persone. Ogni fase storica ha lasciato tracce profonde nelle sue mura, facendo dell'edificio una stratificazione viva della memoria civile e politica della città e del Paese. Fu progettato su ispirazione dei modelli carcerari ottocenteschi come carcere a isolamento totale, un edificio impostato su uno schema a doppia croce, derivato dal sistema panopticon, ideato per consentire l'osservazione e il controllo dei detenuti. Si sviluppa attorno a lunghi corridoi e bracci simmetrici che conducono alle 648 celle, creando un'architettura tanto funzionale quanto austera. Tra le particolarità si colloca la cappella interna, divisa in due parti simmetriche per separare donne e uomini, affiancata da celle per non far parlare tra loro i detenuti. È caratterizzata da ambienti angusti e cubicolari che evocano un'intensa spiritualità; il contrasto tra sacro e profano, tra luoghi di fede e percorsi di potere e segregazione, rende questa architettura non solo un documento materiale della storia penitenziaria, ma anche un'esperienza emotiva e simbolica unica. Aperto con un percorso museale, il carcere resta poco conosciuto e la Giornate FAI, che avranno un focus speciale sulla sua architettura, rappresentano un'occasione per scoprirlo.
Il sito fa parte dell'Itinerario europeo delle Giornate FAI d'Autunno, in quanto beneficia di fondi europei PNRR - Programma di riqualificazione dei beni immobili della giustizia.
Gabinetto Interregionale Polizia Scientifica
Ingresso esclusivo per gli iscritti FAI
Il servizio di Polizia Scientifica è un'articolazione della Polizia di Stato, che ha origine in Italia nel 1902, quando la Scuola superiore di Polizia Scientifica venne fondata dal primo studioso delle tecniche di investigazione scientifica, il professor Salvatore Ottolenghi, allievo di Cesare Lombroso e creatore della disciplina della criminologia scientifica. I visitatori delle Giornate FAI a Torino avranno il privilegio di vivere da protagonisti il dietro le quinte delle indagini della Scientifica: dalle analisi chimiche, biologiche, informatiche, alle scene del crimine. Si potrà infatti visitare il Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Torino, che ha competenza sul territorio di Piemonte e Valle d'Aosta, struttura specializzata nelle attività di raccolta e analisi delle prove per le indagini e il processo giudiziario e la prevenzione dei crimini. È il luogo in cui avvengono identificazioni tramite impronte digitali e campioni biologici di DNA, ricostruzioni per identikit, analisi balistiche, indagini su sostanze esplosive, sostanze stupefacenti, indagini su falsificazioni di denaro e documenti, documentazione fotografica e audiovisiva della scena del crimine, ricostruzione della dinamica degli eventi, profilazione criminale. Per l'occasione si potrà accedere ad alcuni laboratori dei dipartimenti di Genetica e Chimica forense nonché partecipare a visite interattive con operatori che prenderanno le impronte digitali dei visitatori e spiegheranno come funziona il lavoro della Scientifica, coinvolta non solo in casi di cronaca ma anche in ambito museale, come ad esempio lo studio delle mummie per il Museo Egizio.
VILLARBASSE (TO)
"L'acqua dei Savoia", Acquedotto SMAT di Villarbasse/Sangano
L'Acquedotto SMAT della Città di Torino sorge nel cuore pulsante della Val Sangone, nei territori di Villarbasse e Sangano. Prima della sua realizzazione, l'approvvigionamento idrico era affidato a pozzi, che portarono, all'inizio dell'Ottocento, a un progressivo inquinamento del sottosuolo. Nacque per volere di Carlo Felice di Savoia e l'impianto di acqua sorgiva, progettato per derivare acqua potabile dalle sorgenti di buona qualità della Val Sangone alla città di Torino, fu inaugurato il 6 marzo 1859. Per raccogliere le acque fu necessario scavare gallerie sotterranee nella zona di campagna fra Sangano e Trana. La galleria delle sorgenti Scarnassi (lunga 686 metri) convoglia le acque fino alla confluenza con la galleria Baronis. Quest'ultima, profonda sette metri, corre per una lunghezza di 675 metri; è alta 1,70m, larga 1,05m e ha forma ovoidale. La sua costruzione, tutta in muratura di mattoni e cemento, risale al 1899-1901. Costituisce la parte più lontana della presa dell'acquedotto: numerosi fiotti d'acqua limpidissima escono dai fori dove terminano le condutture di captazione delle sorgenti. Il serbatoio dell'impianto di Sangano è costruito in muratura su piano rettangolare di metri 64 per 23,40, con la volta sostenuta da robusti colonnati: ha una capacità effettiva di 2000 metri cubi d'acqua. Le peculiarità della sua struttura architettonica e la grande opera ingegneristica che rappresenta fanno sì che il sito venga definito una vera e propria "Cattedrale dell'Acqua". Durante le Giornate FAI i tecnici della SMAT illustreranno l'intera funzione dell'impianto e gli strumenti originali d'epoca conservati presso l'edificio storico. Si scenderà quindi fino a raggiungere la "Cattedrale dell'acqua" dove si potranno ammirare gli intrecci di archivolti e vasche di decantazione che si perdono a dismisura nell'orizzonte sotterraneo.
COLLEGNO (TO)
Barricalla
Nato nell'ottobre 1982, a partecipazione pubblica e privata, Barricalla è il principale impianto di smaltimento di rifiuti speciali, pericolosi e non, in Italia ed è considerato un modello virtuoso a livello europeo per gli alti standard di sicurezza. Occupa una superficie di circa 150.000 mq per lo smaltimento di oltre 130.000 tonnellate all'anno di sostanze potenzialmente pericolose di provenienza principalmente industriale o da terreni bonificati. La visita rappresenta l'occasione per generare consapevolezza nei cittadini sul tema dei rifiuti pericolosi e sulla necessità di agire sui nostri consumi e stili di vita per ridurli e, in seconda istanza, sulla necessità di conferire correttamente questi rifiuti, che laddove non recuperabili né riciclabili devono essere assicurati al corretto smaltimento in siti idonei, sul cui peso ambientale ed economico siamo invitati a riflettere. Per la realizzazione dell'impianto è stato scelto il sito di una ex cava di ghiaia, occupato a fine ciclo da una discarica abusiva. La discarica consta di cinque invasi – lotti – destinati ad accogliere rifiuti speciali pericolosi e non. Esaurito il volume disponibile, i lotti sono stati recuperati creando un substrato vegetale su cui è stato installato un campo fotovoltaico che produce 1,9GWh annui di energia pulita, pari al fabbisogno di circa 700 famiglie. Un rigido protocollo garantisce le analisi relative alla sicurezza. La visita speciale durante le Giornate FAI è un'occasione per scoprire l'importanza e la complessità di una corretta gestione dei nostri rifiuti.
BENE VAGIENNA (CN)
La lunga storia di Bene Vagienna affonda le radici in epoca romana: il suo primo nome, Augusta Bagiennorum, deriva infatti dalla popolazione ligure che vi abitava, ossia i Vagienni, mentre Augusta è l'appellativo che faceva riferimento alle colonie romane. Le Giornate d'Autunno proporranno una serie di itinerari alla scoperta del borgo, ricco di monumenti come il Castello dei Conti Costa, che aprirà eccezionalmente per l'occasione, trattandosi di proprietà privata mai visitabile. Ultimo baluardo del vecchio borgo, circondato da alti bastioni, il castello risale almeno al X secolo. A seguito di una lunga e travagliata storia, venne trasformato nell'800 in ospedale di carità e in seguito in casa di riposo. Riservata agli iscritti FAI sarà inoltre la visita al più importante palazzo del borgo con il suo parco, Palazzo Giriodi di Monastero, di epoca sette-ottocentesca, con il portale neoclassico, il giardino interno e l'affascinante biblioteca nella galleria al piano nobile. Anch'esso chiuso al pubblico in quanto proprietà privata, saranno i padroni di casa a condurre gli ospiti alla scoperta degli ambienti, condividendo la storia, gli aneddoti e i segreti di una dimora ricca di fascino e di memoria familiare. Ai piedi delle mura che circondavano la città, si visiterà inoltre l'Antica ghiacciaia, sorta di profondo pozzo cilindrico per lo stoccaggio del ghiaccio, dotato di un ingresso monumentale. Un'altra apertura eccezionale sarà la settecentesca Cappella dei Magi, finemente decorata a stucco dai fratelli luganesi Beltramelli con episodi dell'Epifania e coperta da una suggestiva cupola ellittica, forse antesignana di quella del celebre Santuario di Vicoforte. Normalmente chiusa al pubblico, la Cappella sarà aperta al pubblico in occasione delle Giornate FAI d'Autunno. Si visiterà anche il Palazzo Municipale, dove coesistono tracce medievali ed elementi settecenteschi, con il curioso balconcino realizzato per ospitare i paesani che desideravano intervenire durante le riunioni del Consiglio comunale e che oggi si trova nell'ufficio del Sindaco, anch'esso eccezionalmente visitabile in questa occasione.


























