Giornata della Diga

Dove: Piemonte / Cuneo

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Giornata della Diga

Pubblicato da Fusta Editore, il libro di Luca Rota Il miracolo delle dighe – Breve storia di una emblematica relazione tra uomini e montagne verrà presentato domenica 3 settembre 2023 nell'ambito della prima edizione della "Giornata della Diga" nella meravigliosa Valle Varaita al cospetto della diga di Castello con l'omonimo lago, la cui emblematica presenza caratterizza l'alta valle e della quale la scorsa estate si sono celebrati gli 80 anni della costruzione.

LA GIORNATA DELLA DIGA E I RELATORI
L'evento inizia alle ore 9 con una passeggiata culturale in compagnia dell'autore di "La Vallata Sommersa" Paolo Infossi che racconterà la società che costruì la diga di Pontechianale (partenza piazza del Municipio, durata 45 minuti). Alle ore 10, ci spostiamo verso l'anfiteatro naturale sul lago con la regista Erica Liffredo che presenta "Sconfinamenti", documentario dedicato alla celebre azienda di Piasco con video-focus sulla diga del Chiotas in Valle Gesso. Alle 11 segue "Scatti d'autore in Valle Varaita", una presentazione della mostra fotografica open air: dalla diga ai paesaggi.
Alle 11,30 l'ingegnere Stefano Basano (Enel) ci accompagna in una passeggiata alla scoperta dei segreti della diga, mentre alle ore 14 viene presentato il libro di Luca Rota "il miracolo delle dighe", che indaga il rapporto uomo-natura. L'autore dialogherà con l'editore Paolo Fusta. Nel suo libro, Luca Rota ha scritto della diga di Castello, della sua particolare storia e del legame con la geografia fisica e antropica della Valle Varaita, che la rende un'opera realmente tra le più emblematiche nel panorama delle costruzioni idroelettriche italiane in ambiente montano.

"IL MIRACOLO DELLE DIGHE"
Il libro narra di un viaggio affascinante dal punto di vista autobiografico ed emozionale: un itinerario che segue le vallate alpine alla scoperta delle possenti dighe che sono state costruite dalla fine dell'Ottocento ad oggi.
Paesaggi idroelettrici caratterizzati da questi capolavori ingegneristici che, nonostante il loro impatto ambientale, che è oggetto di dibattito, destano ammirazione, al punto che molti dei maggiori sbarramenti idroelettrici alpini sono diventati mete turistiche consolidate, con migliaia di visitatori all'anno.
L'autore tratta della particolare relazione culturale che hanno saputo intessere con i territori montani persino evocando suggestioni artistiche e filosofiche, di come abbiano contribuito a un'umanizzazione tutto sommato positiva delle alte quote e di come oggi la loro presenza ci interroghi inesorabilmente sul futuro delle montagne e del nostro rapporto con l'ambiente naturale.
«Il miracolo delle dighe parla di dighe ma anche no, per come in realtà racconta molte altre cose, e non parla nemmeno di energia idroelettrica in senso 'politico' cioè a favore o contro, nonostante varie pagine dissertino anche su questo aspetto soprattutto in chiave presente e futura. E nonostante, a ben vedere, sia (voglia essere) un atto politico anche la narrazione dei paesaggi alpini nei quali da una vita vagabondo trovandomi spesso di fronte quegli enormi muraglioni di calcestruzzo dei quali infine ho scritto, a mio modo, nel libro: perché la nostra relazione con i territori coi quali interagiamo, da abitanti stanziali o da visitatori occasionali, e dunque la partecipazione all'elaborazione dei loro paesaggi – che i giganteschi muri delle dighe rendono così evidente – se ci pensate è politica. È la relazione con il mondo nel quale viviamo e che trasformiamo, che sfruttiamo o che tuteliamo, è appropriazione identitaria culturale, è inscrizione sul territorio come sulle pagine d'un libro della nostra storia, attraverso i segni che vi lasciamo tra i quali la diga è uno dei più ciclopici e più emblematici, per le tante antinomie in essa rapprese.

Già, perché un enorme, rude e per alcuni inquietante (se non spaventoso, ma invece per altri affascinante) muro di cemento piazzato tra i fianchi delle montagne che si tiene dietro una gran massa d'acqua come fosse un lacustre sospiro vitale arieggiante il paesaggio trattenuto dalla diga lassù tra i monti, è capace di raccontare una storia della nostra conquista e della conseguente relazione tra noi e le alte quote montane assolutamente impensabile e altrettanto originale. Una storia che ho cercato di trascrivere in un libro che è (anche) un diario di viaggio abbastanza autobiografico, una guida breve e appassionata ad alcuni dei più suggestivi paesaggi delle Alpi, un quaderno di appunti sulla bellezza delle montagne, una serie di buoni motivi per i quali riflettere su cose che altrimenti, forse, non ci verrebbe di meditare... e altre cose ancora.» (Luca Rota)... leggi tutto»

Il volume si pregia della prefazione di Elvis Del Tedesco, fondatore e amministratore del sito web progettodighe.it, principale punto di riferimento degli studiosi e appassionati di impianti idroelettrici italiani.

LUCA ROTA
Nato nel 1971 a Lecco, abita sulle Prealpi Bergamasche esattamente a metà strada tra civiltà e natura. Ad oggi ha pubblicato quattordici libri di poesia, narrativa e saggistica, nei quali esplora la relazione tra i territori, i luoghi, le genti che li abitano e i paesaggi che ne derivano, obiettivo principale dei suoi studi; inoltre, numerosi saggi sugli stessi temi sono pubblicati su vari volumi. Si occupa di progetti e produzioni culturali per i territori di montagna (ma non solo), innanzi tutto come membro del team dell'Officina Culturale ALPES di Milano. Ha curato mostre fotografiche, concorsi e raccolte letterarie, eventi e rassegne artistiche, condotto programmi radiofonici; collabora con magazine e periodici. Fa parte del gruppo cartografico di Ingenia Cartoguide per le cui mappe cura le sezioni culturali.

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Giornata della Diga

Coordinate dell'evento

Titolo: Giornata della Diga

Luogo: Pontechianale, Lago di Castello - Piazza del Municipio -12020 Pontechianale (CN)

Periodo / giorno di svolgimento:

Organizzatore / promotore dell'evento: Pro Loco Pontechianale

Per approfondire sul web: http://lucarota.it/






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