L'evento, riconosciuto come tradizione popolare del paese, inizia dal mattino con “la Vecia”, magistralmente costruita in cartapesta, in giro per il paese a raccogliere accuse, lamentele e eventuali difese su quanto successo nell'anno trascorso. Alla sera il tutto viene animatamente discusso, in dialetto locale da due agguerriti avvocati, nel tribunale allestito nel Piazzale della Chiesa esponendo gli errori voluti e non voluti commessi da personaggi di pubblico interesse locale, provinciale, nazionale ed estero.
La manifestazione si conclude con la condanna al rogo della “Vecia” e l'esecuzione immediata in mezzo alla piazza con un grande falò. Tradizione vuole che l'imprevedibile guizzare delle fiamme possa indicare funesti o lieti presagi dell'anno a venire.
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