Gambellara e Durello
Davide Vignato: espressione del Territorio

Essendo cresciuto a pochi chilometri da qui, ho sempre associato il nome Gambellara al vino. D’altro canto Gambellara è anche il territorio dove nasce una delle aziende più grandi e, almeno un tempo, note a livello nazionale.
Per molti anni però questa Doc ha avuto nella produzione di quantità, spesso a discapito della qualità, la sua mission, trovandosi così schiacciata dalla vicina Doc veronese, Soave, vocata come Gambellara per la produzione di vini bianchi, basati sul vitigno Garganega, quando la sfida del mercato del vino è divenuta sempre più globale per la contrazione del consumo interno.


Solo in anni recenti, grazie al passaggio generazionale, ed anche per assecondare le nuove tendenze del mercato, molti produttori di Gambellara hanno scelto di riconvertire la propria produzione verso vini di qualità, capaci di esaltare la peculiarità del territorio, a volte guardando all’esperienza della produzione biologica o addirittura biodinamica.

 

Oggi ho il piacere di presentare brevemente una di queste esperienze: l’Azienda Agricola Vignato Davide, che ho avuto l’occasione di visitare recentemente.

Qui troviamo molti degli ingredienti appena citati: il passaggio generazionale dell’azienda di famiglia dal padre al giovane Davide, la sua idea di riconvertirsi alla produzione biologica come modo di esaltare il territorio e la genuinità del prodotto offerto alla propria clientela, la volontà di puntare sui vitigni autoctoni della zona, ovvero la Garganega e l’uva Durella per gli spumanti.


In questo progetto, condiviso da altri produttori della generazione dei trenta-quarantenni della zona, ci sono poi delle peculiarità specifiche espresse da Davide, prima tra tutto quella di creare dei vini che conservino comunque una buona bevibilità, evitando estremi di lavorazione naturale che la possano compromettere, mantenendo invece il piacere del bere che per lui è essenziale.

Vignato Davide

Ma qual’è la peculiarità del territorio che sta consentendo questo piccolo “rinascimento” della Doc Gambellara? Le parole chiave sono “mineralità” e “sapidità”, conferite dalla natura vulcanica di questi terreni, dominati dalla presenza di basalti e tufi terrosi.... leggi il resto dell'articolo»

In tempi recenti, in cui anche il vino bianco è oggetto di progetti enologici più complessi, capaci di andare oltre il vino d’annata che deve esaltare solamente la freschezza e i profumi fruttati e floreali, si è compreso come questa mineralità, peculiare di terreni vulcanici basaltici, rari da trovare a livello nazionale ed extra-nazionale, può conferire persistenza e carattere in bocca, da subito, e longevità, e quindi possibilità di evoluzione, nel tempo.

 

Sia la Garganega, per i vini bianchi fermi e per il tradizionale Recioto, vino dolce che da disciplinare si può produrre sia come vino passito che come vino spumante, oltre che per il Vin Santo (unica Doc veneta e una delle poche d’Italia), sia l’uva Durella, sono capaci di esaltarsi con questo tipo di terreni e di mineralità, divenendo prodotti impossibili da produrre con le stesse caratteristiche al di fuori dei pochi chilometri quadrati di estensione delle due Doc (Gambellara e Lessini Durello).

Li troviamo entrambi nella gamma dei vini di Davide Vignato. Due vini Gambellara Doc Classico: l’”El Gian”, e il “Col Moenia”, quest’ultimo frutto di una maggiore selezione delle uve provenienti dalla vigne più vecchie (fino a quarant’anni d’età), entrambi prodotti utilizzando esclusivamente lieviti indigeni e con l'aggiunta di un piccola quantità di solforosa solo al momento dell’imbottigliamento, a cui si aggiunge il “Cul d’Oro”, un Recioto di Gambellara Docg Classico. C'è poi  il “Primo Incontro”, un vino frizzante rifermentato in bottiglia, anch’esso con lieviti indigeni, che può essere assimilato ai vini “sur lie” o “col fondo”, e che può essere bevuto anche dopo aver “mosso” i lieviti capovolgendo la bottiglia prima dell’apertura.

Con l’uva Durella Davide Vignato presenta un metodo classico millesimato, il “Cuvee dei Vignato”, lasciato riposare 40 mesi sui lieviti. Le bottiglie attualmente in vendita sono ancora prodotte con un 10% di Chardonnay, ma dalle nuove produzioni Davide ha scelto di passare al Durello in purezza, per esaltare ancor più le caratteristiche uniche di questo vitigno nel processo di rifermentazione lunga in bottiglia, caratteristica del metodo classico (analogo italiano dello champenoise francese).


Infine, completano la gamma due “chicche”, davvero peculiari per questa zona e Doc, ovvero un vino fermo ed un vino passito, che viene prodotto con continuità da 50 anni, ottenuti da uve Merlot, di un vigneto storico che l’azienda ha voluto conservare. Il passito è davvero un prodotto che merita di essere assaggiato, affatto stucchevole, pur nell’elevato contenuto zuccherino, ottimo da pensare come accompagnamento alla cioccolata, o a certi formaggi stagionati o erborinati.

In generale in tutti i vini di Davide Vignato è ben presente e percepibile il tratto comune del territorio, di quella sapidità e mineralità unica, capaci di esaltare la freschezza, sia nei bianchi fermi, sia negli spumanti, ma anche di un progetto enologico chiaro, coerente, meritevole di essere conosciuto.

Davvero interessati sia il Gambellara Doc Classico “Col Moenia”, dotato di maggiore struttura e complessità rispetto al prodotto base, sia lo spumante “Cuvee dei Vignato”, dotato di piacevolissima ma non banale freschezza, e di buona finezza pur nell’identità inconfondibile, dalle note citrine, del Durello.

Anche il rapporto qualità (non solo del risultato nel bicchiere, ma anche dell’intero progetto) prezzo è assolutamente interessante.

 

L’azienda coltiva circa 15 ettari di vigneti e produce circa 30 mila bottiglie l’anno, con un trend di crescita, anche in risposta al successo commerciale del prodotto (circa il 60% della produzione trova la strada dell’esportazione).

L’Azienda Agricola Vignato Davide si trova a Gambellara, in via Capo di Sopra 39, sostanzialmente nel centro della cittadina, facilmente raggiungibile dall’uscita di Montebello dell’autostrada A4 Torino Venezia.

 

Per maggiori informazioni: www.davidevignato.it

 

Antonio Giuliani per Itinerarinelgusto.it