Prodotti tipici

Cappero di Salina

Il Cappero di Salina è un prodotto dalle origini antiche, nato probabilmente in zone tropicali e diffuso nella zona mediterranea da moltissimo tempo. Riferimenti scritti al suo uso e alle sue proprietà si trovano nella Bibbia oltre che negli scritti di Ippocrate, Aristotele e Plinio il Vecchio.

L’Isola di Salina fa parte dell'arcipelago delle isole Eolie, in Sicilia, ed è nota per la produzione di capperi di alta qualità. Qui il prodotto rappresentava la principale fonte dell'economia locale fino a prima degli anni Ottanta. Successivamente però, a causa di fattori come l’alto costo della manodopera e l’impossibilità di supportare le operazioni colturali con macchinari, la produzione del cappero di Salina venne estremamente ridotta.

La pianta del cappero produce bellissimi fiori bianchi con sfumature sul rosa e lunghi stami viola. Ciò che siamo soliti mangiare non consiste nel frutto della pianta, si tratta in realtà del bocciolo non ancora aperto. Il frutto del cappero invece si chiama cucuncio e si sviluppa dopo la fioritura.

Il Cappero di Salina è caratterizzato da un bocciolo compatto, una caratteristica molto importante che prolunga la conservazione del prodotto: sotto sale si mantiene per 2-3 anni. E' caratterizzato inoltre da un profumo intenso e da un aspetto uniforme.

La raccolta avviene tra maggio e agosto, esclusivamente a mano. La fase successiva alla raccolta prevede l'asciugatura in ambienti freschi su teli di juta, tecnica che impedisce ai fiori dei capperi di sbocciare. Qualche ora più tardi si provvede a separare i capperi dai capperoni, che sono i bottoni più grandi sul punto di sbocciare. Alternando uno strato di capperi a uno strato di sale marino grosso, si effettua la fase di salatura. Nei giorni seguenti i capperi devono essere travasati da una tinedda all’altra, per evitare che si rovinino a causa dell’azione combinata di sale e calore. Dopo circa un mese sono pronti per il consumo.

Nonostante il Cappero di Salina sia un prodotto molto apprezzato per la qualità, rischia di essere abbandonato a causa di alcune difficoltà legate alla produzione. Per questo è nato il Presidio Slow Food che punta a valorizzare oltre che alla diffusione di questo straordinario prodotto.

Foto credits: pixabay

Cappero di Salina