Vignanello (VT)

Vignanello (VT)

Vignanello è un comune della provincia di Viterbo, nel Lazio, che sorge a  369 m s.l.m., in un territorio ricco di tufo, traccia dell'antica attività magmatica dei vulcani Cimino e Vico. Centro ricco di storia che conserva splendidi tesori come la fortezza in pietra grigia con il suo giardino all’italiana realizzato nel 1611 per volontà di Ottavia Orsini, figlia di Giulia Farnese, mentre al settecentesco centro storico si accede attraverso la suggestiva porta del Molesino, edificata nel 1692 dall’architetto romano Mattia de Rossi.

Meritano sicuramente una visita anche la fontana barocca, gli antichi cunicoli sotterranei chiamati “connutti” e diverse architetture religiose di notevole valore, come la Chiesa Collegiata di Santa Maria della Presentazione, Chiesa di San Giovanni Decollato, quella dedicata ai Santissimi Angeli Custodi e quella di San Sebastiano.

Le locali grotte tufacee di formazione naturale furono il rifugio per i primi insediamenti umani nell'area, che risalgono addirittura al Paleolitico Superiore e al Mesolitico. I primi scavi archeologici furono promossi dal principe Alessandro Ruspoli, VII principe di Cerveteri, nel primo ventennio del XX secolo. Molti dei reperti rinvenuti sono oggi custoditi presso il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma

Alla famiglia Ruspoli è legato anche di uno degli edifici più interessanti di Vignanello, il Castello Ruspoli, costruito attorno al 1574 come sede per la famiglia, che ancora oggi è di proprietà della famiglia Ruspoli come residenza privata, mentre il restante spazio è aperto al pubblico e disponibile per eventi. I giardini ancora oggi presenti sono uno dei migliori esempi in Italia di giardino all'italiana di stile rinascimentale. Al loro interno si trova anche un labirinto.

Con riferimento all'enogastronomia, il territorio di Vignanello vanta una grande tradizione per il vino e l'olio d'oliva. Le prime notizie sulla coltivazione della vite in questo tratto della provincia di Viterbo, d’altronde, risalgono addirittura al 766 d.C.; e da lì in avanti la storia del paese è stata sempre legata a doppio filo alla produzione e al commercio del vino, destinato soprattutto alle famiglie più abbienti Capitale: nel XV Secolo, quando il castrum era sotto la dominazione di Beatrice Farnese, il Greco di Julianellum – uno dei vitigni autoctoni recentemente riscoperti - non mancava mai nelle mense dell'aristocrazia ecclesiastica romana. Vignanello, d’altronde, sorge sulle pendici collinari che dal Monte Cimino scendono verso la valle del Tevere: un terreno di origine vulcanica molto adatto alla coltivazione della vite, al punto che il vino locale ha ottenuto il riconoscimento della indicazione geografica tipica “Colli Cimini” nel 1989 e, tre anni dopo, la denominazione di origine controllata “Vignanello”.

Nel mese di agosto il borgo è coinvolto dalla Festa del Vino, mentre nel mese di novembre si svolge la "Festa dell'Olio e del Vino Novello". Per l'occasione le cantine aperte, i percorsi dedicati agli antichi mestieri, giochi medievali, e le rievocazioni storiche, fanno da contorno all'offerta enogastronomica.

Foto: di Riccardo Bassanelli - Opera propria, CC BY-SA 4.0