Soave è un'incantevole cittadina medievale in provincia di Verona, circondata da una bellissima zona collinare che dà il nome all'omonima zona Doc. L'Etna è il vulcano più noto e attivo d'Italia che non necessita certo di presentazioni.
Cosa unisce quindi i vini di due zone d'Italia così distanti e apparentemente diverse? Il fatto di produrre vini da viti coltivate su terreni vulcanici.
Non sono i soli, già che l'Italia è una terra diffusamente vulcanica. Anche in Campania troviamo l'area Doc Campi Flegrei e la Doc Vesuvio, e ancora Ischia e di nuovo in Veneto l'area dei Lessini col Durello.
Sono diverse le rassegne dedicate a questa particolare caratterizzazione del vino, come Vulcania 2011, giunta quest'anno alla terza edizione, organizzata in giugno dal Consorzio del Soave a Montecchia di Crosara (VR).
In svolgimento in questi giorni invece è ViniMilo 2011 - Vino d'Autore, dal 26 agosto all'11 settembre 2011 in diversi siti alle pendici dell'Etna, in provincia di Catania.
Le condizioni climatiche specifiche di ciascuna zona sono ovviamente molto diverse, ma i terreni vulcanici hanno degli elementi di somiglianza, come una grande concentrazione di sali minerali. L'abbondanza di minerali può enfatizzare delle caratteristiche dell'uva; il potassio, per esempio, favorisce l'elemento zuccherino, oppure il fosforo, che favorisce la finezza del vino.
Risultano quindi particolarmente interessanti queste occasioni di degustazione comparata, in particolare di vini bianchi e dolci: dal Soave Classico e dal Recioto di Soave, all'Etna Bianco, al Falanghina Campi Flegrei, ai passiti siciliani.