Se vuoi accompagnarci in questo viaggio tra i colori e i sapori dell'autunno, continua a leggere. In questo articolo, esploriamo le tradizioni che segnano gli ultimi giorni di ottobre e i primi di novembre, tra ricette tradizionali, idee creative per decorare la tavola, e curiosità legate alle feste in arrivo. E per chi preferisce uscire piuttosto che restare a casa a cucinare e decorare, consigliamo di dare un'occhiata alla nostra selezione di eventi e di luoghi da visitare.
Tra miti e spiritualità: Halloween, Ognissanti, la Festa delle Lumère e il Giorno dei Morti
Halloween e Ognissanti, due feste apparentemente lontane, affondano le radici in antiche tradizioni legate al ciclo della natura e della vita.
Halloween, nata dalle celebrazioni celtiche di Samhain, segnava la fine del raccolto e l'inizio dell'inverno, un momento in cui i contadini ringraziavano la terra per i suoi frutti e preparavano le scorte per l'inverno. Con il tempo, questa festa è diventata più giocosa, ma conserva ancora quell'aura misteriosa di passaggio tra mondi, tra luce e ombra.
Foto di Mayur Gadge da Pixabay
Dall'altra parte, Ognissanti ha un significato più spirituale, celebrando i santi e ricordando i defunti con tavole imbandite di dolci e frutti autunnali. Nei territori vinicoli, queste due festività si incontrano in un intreccio di riti e sapori, dove il vino nuovo e le tradizioni culinarie si trasformano in un omaggio alla terra e al ciclo vitale, fatto di vendemmia, festa e memoria.
La Festa delle Lumère è una tradizione diffusa principalmente in Veneto e in alcune aree della Lombardia. In Veneto, soprattutto nell'Alto Vicentino e nel Veronese, venivano intagliate zucche e illuminate con candele per fare scherzi paurosi o come offerte simboliche per i morti, spesso collocate sui balconi o vicino ai cimiteri. Si credeva che le zucche illuminate, dette "suche dei morti" o "lumere", aiutassero a guidare le anime dei defunti. I bambini partecipavano alla questua, andando di casa in casa a chiedere cibo come dolci o frutta secca.
Anche in Lombardia, nelle zone del milanese e della Brianza, si ritrovano usanze simili. Qui le zucche venivano intagliate e usate per chiedere offerte per i defunti, come noci, nocciole e castagne.... leggi il resto dell'articolo»
Il 2 novembre, la Commemorazione dei Defunti, chiude idealmente questo ciclo con un ricordo più intimo e riflessivo, dedicato al culto dei propri cari scomparsi.
Sapori antichi e creatività contemporanea in cucina
Se da un lato queste feste evocano storie e leggende, dall'altro il modo più gustoso per celebrarle è attraverso la cucina, che racconta la storia di queste tradizioni.
A Ognissanti, le tavole si riempiono di dolci simbolici come il Pane dei Morti, una tradizione dolciaria molto sentita in Lombardia, in particolare a Milano e nelle zone limitrofe. Preparato con farina, frutta secca e spezie, ha un sapore ricco e speziato. Le origini di questo dolce si perdono nella notte dei tempi, ma si sa che era un'usanza diffusa già tra i Greci e i Romani, che offrivano dolci e pane ai defunti in segno di rispetto.
Bagna Cauda Day
In Piemonte la Bagna Cauda era il piatto che veniva preparato in famiglia in occasione del 1^ novembre, rappresenta quindi un vero e proprio rito di degustazione conviviale. Si tratta di un intingolo caldo di olio, acciughe e aglio che accoglie ogni tipo di verdura dell'orto, "pucciate" nel fujot e accompagnate da pane e vino. Puoi gustare questo piatto con il Bagna Cauda Day, l'evento che si svolge ogni anno a novembre in più di 150 locali in Piemonte.
Il Castagnaccio è una preparazione tradizionale toscana, che affonda le sue radici nel passato rurale della regione, basandosi su ingredienti semplici come la farina di castagne, pinoli, uvetta e rosmarino. Anche se non è strettamente legato alla festività di Ognissanti, è considerato un piatto autunnale e viene spesso preparato durante questo periodo, poiché coincide con la stagione delle castagne.
Il Grano dei Morti è uno dei dolci simbolo della provincia di Foggia, composto da grano cotto, cioccolato fondente, noci, melagrana, cannella e vincotto. È un piatto semplice ma ricco di significato: il grano rappresenta la rinascita, mentre il melograno simboleggia il sangue e la fertilità. L'origine del nome è legata a un antico rito cristiano che prevedeva il consumo di grano bollito benedetto durante la funzione religiosa in onore dei defunti.
Altri dolci tipici tradizionali legati alla commemorazione dei defunti sono: le Fave dei morti, le Ossa dei morti, i Mostaccioli, la Frutta martorana e la Schiacciata con l'uva.
Ad Halloween, invece, più che alla tradizione strizziamo l'occhio alla creatività. Si possono portare in tavola piatti autunnali, come le vellutate di zucca, risotti ai funghi e piatti a base di castagne, ma con un tocco "da brivido". Ad esempio, la vellutata di zucca si può decorare posizionando dei semi di zucca utilizzati come pupille e delle piccole olive nere come iridi. Si possono anche tagliare dei funghi a forma di fantasmini e disporli sul risotto. Per creare l'effetto del sangue con cui "sporcare" i piatti, si può usare del succo di barbabietola e stenderlo con un pennello.
Decorare la tavola: tra magia e tradizione
Ma non è solo il cibo a parlare delle nostre radici. Anche la tavola, con le sue decorazioni e i piccoli dettagli, può diventare uno spazio di racconto.
Per Halloween, ci si lascia travolgere da un'esplosione di creatività rustica, perfetta per celebrare l'autunno. Intagliare zucche e illuminarle con candele crea un'atmosfera misteriosa e accogliente, ma anche creare un semplice centrotavola con piccole zucche può essere d'effetto. Inoltre, se gli origami non ti spaventano, puoi provare a piegare i tovaglioli formando delle figure, ad esempio di pipistrello.
I colori dominanti sono quelli autunnali: arancio, rosso, marrone e oro, che richiamano la stagione e la tradizione.
Foto di Deborah Hudson da Pixabay
Per Ognissanti, la tavola assume un tono più sobrio e riflessivo. Decorazioni semplici e naturali, come foglie secche, castagne disposte qua e là, o altri frutti come melograno e mele, o semplici candele, creano un'atmosfera intima e raccolta.
Leggende e riti legati al vino
Le decorazioni e i piatti raccontano storie, ma il vino è il vero protagonista in molte tradizioni, legando in sé credenze popolari e rituali antichi.
Le tradizioni enogastronomiche legate a Halloween e Ognissanti sono ricche di affascinanti leggende e riti popolari.
In alcune regioni italiane, ad esempio, esisteva l'usanza di lasciare vino sulla tavola tra la notte del 1 e 2 novembre come offerta ai defunti in visita, un gesto di rispetto per chi non c'è più, ma che si credeva tornasse simbolicamente a "brindare" con i vivi.
La vendemmia appena conclusa porta con sé vino giovane che, in alcune tradizioni, veniva utilizzato per "purificare" i raccolti o per festeggiare il passaggio dall'estate all'inverno, un rito di protezione e prosperità per la nuova stagione. Queste curiosità rendono il vino un elemento profondamente connesso alle credenze popolari e alla vita quotidiana, che accompagna da sempre le celebrazioni del ciclo della vita e della morte.
Quale vino portare in tavola durante queste feste?
Vini rossi corposi in caso di piatti sostanziosi come zuppe, brasati e stufati, spesso associati a Ognissanti, sono l'ideale. Ad esempio un Barolo, un Brunello di Montalcino o un Amarone della Valpolicella può essere un'ottima scelta. Questi vini, con i loro tannini e la loro struttura, si sposano bene con sapori intensi e speziati.
In alcune regioni, è tradizione accompagnare i dolci tipici di Ognissanti con vini dolci come il Vin Santo o il Passito di Pantelleria.
Che si tratti di intagliare zucche per Halloween, preparare il castagnaccio per Ognissanti o versare un bicchiere di vino in onore dei defunti, queste celebrazioni ci ricordano il profondo legame tra terra, cibo e memoria.