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Tipi di pizza: alla scoperta delle varianti locali più note

Tutti conoscono la pizza, ma non tutti sono a conoscenza che esistono tanti varianti diverse che vengono preparate anche in base alla località. Inoltre, nel tempo, questa deliziosa specialità napoletana ha subito numerosi cambiamenti e dalla pizza più classica, come la Margherita, si è arrivati alle pizze gourmet, realizzate con impasti a base di farine speciali e condimenti di qualità, passando per versioni semplificate e altrettanto gustose come la pizza in padella, veloce da cuocere e perfetta anche quando si hanno ospiti all’ultimo minuto.

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Pizza napoletana, la versione tradizionale partenopea

Oltre alla pizza margherita, che in origine si chiamava Regina perché preparata in onore di Magherita di Savoia, la pizza napoletana è decisamente una delle più famose a livello mondiale. Infatti, questa variante è riconosciuta come STG, sigla che sta ad indicare Specialità Territoriale Garantita.

La pizza napoletana ha un impasto morbido e rotondo, con un cornicione soffice e con bolle che si gonfiano durante la cottura. L’impasto è fatto a base di farina di grano tenero, acqua, sale e lievito di birra, mentre il condimento è con sugo di pomodoro, preferibilmente di origine campana, origano secco e aglio. Dal 1984 sono state stabilite le regole per individuare la Vera Pizza Napoletana e differenziarla dalle tante altre varietà esistenti.

Pizza romana, sottile e friabile

La pizza romana, invece, si distingue dalla variante napoletana per l’abbondante presenza dell’olio di oliva che viene addizionato all’impasto e che dona una consistenza davvero particolare. Infatti, la pizza romana si caratterizza per una pasta sottile e croccante, con un cornicione basso e friabile.

Inoltre, anche la cottura è diversa: infatti, la pizza viene posta a diretto contatto con il piano del forno, ma a una temperatura più bassa rispetto a quella tradizionale napoletana e per un tempo più lungo che può arrivare anche a 10 minuti. La pizza romana è caratteristica per la sua consistenza, ma non per i condimenti che sono quelli tipici, dai più classici a quelli gourmet.

A Roma, inoltre, è famosa anche la pinsa. Si tratta di una varietà di pizza dalla forma allungata, croccante e con un impasto a elevata idratazione (circa l’80%) che viene fatta lievitare dalle 24 fino alle 100 ore, indispensabili per la formazione delle tipiche bolle d’aria.

La pinsa è un marchio registrato dal 2001 dall’imprenditore romano Corrado di Marco che ha messo a punto un impasto a base di farine di frumento, soia e riso, che è particolarmente digeribile.... leggi il resto dell'articolo»

Sfincione siciliano, una variante ispirata alla pizza napoletana

Tra le varie tipologie di pizza e le varianti locali non può mancare sicuramente lo sfincione, considerato tra l’altro l’antenato della pizza al trancio. Il nome deriva dal termine latino spongia, che significa “spugna” e richiama, infatti, le caratteristiche dell’impasto che è alto circa un centimetro, ha una base croccante sottile e una pasta soffice ben lievitata due volte, una volta impastata e una volta stesa nella teglia.

Lo sfincione si cuoce in forno a 250 °C, viene tagliato in tranci rettangolari e condito con un mix di pomodori pelati, cipolla, acciughe, origano, caciocavallo e pangrattato. Si può assaggiare passeggiando tra le vie di Palermo ed è presente nel registro PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) del MIPAAF.



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