Ottobre volge al termine, e con novembre alle porte arriva anche il tanto atteso ponte di Ognissanti. Siamo ormai immersi nell'autunno, tra giornate più brevi, piogge leggere e paesaggi che si accendono di toni ambrati, anche se qualcuno continua a confidare nell'estate di San Martino. Con il cambio dell'ora, l'atmosfera si fa più raccolta e, se non l'hai ancora fatto, è il momento di pensare alle decorazioni di Halloween e di prepararsi alle tradizioni del 1° novembre — molte delle quali trovano il loro culmine intorno alla tavola.
In ogni regione d'Italia, la festa di Ognissanti e la Commemorazione dei defunti rappresentano un momento di memoria e condivisione. A tavola si riscoprono antiche ricette, nate per celebrare la vita attraverso i sapori del passato.
Se vuoi accompagnarci in questo viaggio tra colori e profumi d'autunno, continua a leggere: ti porteremo alla scoperta delle tradizioni culinarie che animano gli ultimi giorni di ottobre e i primi di novembre. E per chi preferisce uscire piuttosto che restare a casa a cucinare e decorare, non mancano tanti eventi per il weekend di Ognissanti.
Dolci e Piatti Tradizionali: cosa si mangia per Ognissanti in Italia
A Ognissanti, le tavole si riempiono di dolci simbolici come il Pane dei Morti, una tradizione dolciaria molto sentita in Lombardia, in particolare a Milano e nelle zone limitrofe. Preparato con farina, frutta secca e spezie, ha un sapore ricco e speziato. Le origini di questo dolce si perdono nella notte dei tempi, ma si sa che era un'usanza diffusa già tra i Greci e i Romani, che offrivano dolci e pane ai defunti in segno di rispetto.
In Piemonte la Bagna Cauda era il piatto che veniva preparato in famiglia in occasione del 1^ novembre, rappresenta quindi un vero e proprio rito di degustazione conviviale.

Bagna Cauda, foto di Franco Bello
Si tratta di un intingolo caldo di olio, acciughe e aglio che accoglie ogni tipo di verdura dell'orto, "pucciate" nel fujot e accompagnate da pane e vino. Puoi gustare questo piatto con il Bagna Cauda Day, l'evento che si svolge ogni anno a novembre in più di 150 locali in Piemonte.
Il Grano dei Morti è uno dei dolci simbolo della provincia di Foggia, composto da grano cotto, cioccolato fondente, noci, melagrana, cannella e vincotto. È un piatto semplice ma ricco di significato: il grano rappresenta la rinascita, mentre il melograno simboleggia il sangue e la fertilità. L'origine del nome è legata a un antico rito cristiano che prevedeva il consumo di grano bollito benedetto durante la funzione religiosa in onore dei defunti.
Le Ossa dei morti sono biscotti secchi e aromatici, realizzati con mandorle, zucchero, spezie come cannella e chiodi di garofano, che attraversano diverse regioni italiane con varianti locali.
La forma che richiama "ossa" – e il nome stesso – rimanda al tema della commemorazione: dolci pensati per la festa di Ognissanti e la Commemorazione dei defunti. In Sicilia, ad esempio, sono riconosciuti tra i prodotti agroalimentari tradizionali.
Croccanti e profumati, si prestano bene ad essere conservati qualche giorno, in attesa che la famiglia si raccolga intorno alla tavola e che i sapori diventino veicolo di ricordo.
Sebbene le "Fave dei Morti" siano un dolce alle mandorle diffuso in diverse regioni d'Italia (soprattutto per la ricorrenza di Ognissanti e della Commemorazione dei Defunti), la versione di Trieste e del Friuli-Venezia Giulia si distingue per la sua particolarissima veste cromatica: un trio di colori vibranti e simbolici.

Questi piccoli e morbidi dolcetti a base di pasta di mandorle vengono preparati in tre varianti che, secondo la tradizione più evocativa, rappresenterebbero le tre fasi della vita:
- Bianco (o Giallo tenue): aromatizzato al limone o alla vaniglia, simboleggia la Nascita e la purezza.
- Rosa (o Rosso): ottenuto con l'aggiunta di alchermes o colorante, rappresenta la Vita terrena.
- Marrone: colorato con cacao in polvere, richiama la Morte e la terra.
Tradizionalmente offerte in omaggio ai defunti, le Favette Triestine non sono solo un piacere per il palato, ma un vero e proprio ponte tra passato e presente.
Nel panorama delle tradizioni dolciarie legate alla Festa dei Morti (2 novembre), la Frutta di Martorana siciliana brilla come una vera e propria opera d'arte gastronomica. Questo dolce, originario di Palermo e diffusissimo in tutta la Sicilia, è realizzato in pasta reale (o marzapane), un impasto a base di farina di mandorle e zucchero, sapientemente modellato a mano e poi dipinto con colori vivaci per replicare con impressionante fedeltà ogni sorta di frutto e ortaggio.
Per il suo profondo legame storico e culturale con il territorio, la Frutta di Martorana è stata ufficialmente inclusa nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani (P.A.T.) del Ministero, a testimonianza del suo valore inestimabile come patrimonio culinario della Sicilia.
Dai rossi corposi ai passiti: i vini per la tavola dei Santi
Quando il menu di Ognissanti si fa ricco e profumato — tra zuppe, brasati e stufati che sanno di casa — è il momento dei rossi importanti, quelli capaci di accompagnare i sapori intensi dell'autunno. Un Barolo, un Brunello di Montalcino o un Amarone della Valpolicella sono compagni ideali: vini strutturati, avvolgenti, con tannini morbidi e profumi che raccontano la stagione.

E per chiudere in dolcezza, la tradizione invita a portare in tavola un vino da dessert: un bicchiere di Vin Santo con i biscotti dei morti, o un Passito di Pantelleria che esalta mandorle e spezie. Un modo perfetto per celebrare Ognissanti con un brindisi che unisce memoria, gusto e convivialità.
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