Vitigni autoctoni
Il Durello: lo spumante italiano inimitabile

Nell'ambito della 45^ Festa dei Vini D.O.C. Gambellara, a Selva di Montebello Vicentino, il Comitato ha deciso di dedicare una serata di quest'edizione al Durello nella sua espressione di vino spumante. La "messa in scena" di un processo per determinare quale, tra il territorio compreso nella provincia di Vicenza e quello del versante Veronese, possa rivendicare la migliore espressione di questo vitigno eminentemente autoctono è stata l'occasione per approfondire la storia e le caratteristiche di uno dei vini emergenti nel sempre più ricco panorama di vini spumanti italiani.

Grazie all'iniziativa delle sezioni di Vicenza e Verona dell'ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino), voluta dal Comitato della Festa del Vino e del suo neo-presidente, Antonio Ciman, supportata dal Consorzio Tutela Vino Lessini Durello, sono stati offerti in degustazione e presentati al pubblico presente sei espressioni di Lessini Durello Spumante, tre prodotte in territorio vicentino e tre in territorio veronese.

Il versante veronese ha giocato le sue carte con lo spumante Brut, ottenuto con metodo Charmat, dell'etichetta CChia di Montecchia di Crosara, oggi prodotto dalla Cantina di Soave (che ha acquisito quella di Montecchia) e con due Metodo Classico, il "36 mesi" di Marcato, une delle aziende di punta per il Lessini Durello, e il millesimato 2009 di Corte Moschina di Roncà.

Il versante vicentino ha risposto  col metodo Charmat dalla Cantina Sociale di Gambellara (Linea Prime Brume), e con due Metodo Classico, della Cantina Colli Vicentini di Montecchio Maggiore e della storica azienda Casa Cecchin, col suo millesimato 2008.

L'alternanza dei vini dei due versanti è stata l'occasione per gli Assaggiatori delle due sezioni ONAV, nel gioco della contrapposizione nel processo, per descrivere al meglio le caratteristiche comuni, donate dal territorio vulcanico della Lessinia e delle caratteristiche varietali dell'uva Durella, con la sua spiccata acidità e forza, e quelle peculiari di ciascuno dei sei progetti enologici presentati.

 

Sei comuni coinvolti nella DOC per la provincia di Verona, contro i 20 della provincia di Vicenza dove, però, la produzione è percentualmente inferiore, la Val D'Alpone che discende dagli 800 m s.l.m. di Bolca (località famosa per i fossili della Pesciara) da una parte, la Val del Chiampo che si congiunge col territorio Berico dall'altra. L'origine vulcanica del terreno è però la medesima, come le caratteristiche dell'alta collina che garantisce ventilazione, escursione termica e pendenze a favorire il drenaggio dell'acqua, tutte caratteristiche favorevoli per la coltivazione della vite destinata allo spumante, insieme alla caratteristica acidità dell'uva Durella. 

Proprio nelle tracce fossili rinvenute a Bolca, ma non solo, si può dedurre l'origine eminentemente autoctona di questo vitigno, che nasce qui e solo in questo "terroir" riesce ad esprimere tutto il suo potenziale. ... leggi il resto dell'articolo»

La "freschezza" è certamente la caratteristica predominate del Lessini Durello spumante, sia per le note agrumate, citrine, o più morbide, di mela verde (come per es. nel Corte Moschina 2009che si percepiscono al naso, sia per l'acidità e la mineralità molto lunga che si percepisce in bocca.

Nel Metodo Classico le note aromatiche e gustative evolvono ovviamente verso sentori più "maturi" e complessi, l'agrumato è più dolce, si riconosce una lieve nota di crosta di pane ed un caratteristico retrogusto lievemente amarognolo.

 

Tornando alle note storiche è stato interessante ascoltare come le prime testimonianze dell'uva "duracena" ci facciano tornare indietro fino alla seconda metà del 1200 e al territorio Berico, e l'appassionato racconto dell'Ing. Cecchin, che ha concluso il "dibattito", sulle lontane origini degli insediamenti umani in questa zona (15000 anni fa) e sulla formazione di questi terreni che presentano basalti, dalle eruzioni vulcaniche, che donano la spiccata nota minerale, ma anche tufo e roccia calcarea, di origine sedimentaria marina (elemento che favorisce la ricchezza di profumi). La delimitazione della DOC è stata riferita proprio alle caratteristiche del terreno e alla storia geologica della zona delimitata da Bolca, a nord, in provincia di Verona, dal Monte Calvarina più a sud, altura tra Arzignano e Roncà dove passa il confine tra le due province, e Le Priare, a Montecchio Maggiore, e la Pria Bona, in provincia di Vicenza, verso est. L'Ing. Cecchin è testimone oculare di tutto il percorso che ha portato alla nascita e alla veloce affermazione della DOC Lessini Durello, ma anche della protagonista di questa Festa del Vino, la DOC Gambellara, e questo rende la sua esposizione tanto più preziosa.

 

L'esito, dovremmo anzi dire il "verdetto", del processo non poteva che essere una vittoria piena del Lessini Durello in quanto tale, la cui forza deriva proprio dall'unicità del terroir, dalle lontane radici in questi luoghi dell'uva Durella, addomesticata dal sapiente lavoro dei produttori e del Consorzio Lessini Durello , e dalla chiara personalità del vino che se ne ottiene (non solo spumante), dalle note gusto-olfattive caratteristiche e ben comprensibili. Per questo il Lessini Durello è certamente destinato a conquistare sempre più spazio tra gli spumanti italiani più pregiati, in particolare nelle sue espressioni rifermentate in bottiglia.

In conclusione mi sembra doveroso sottolineare come l''iniziativa, oltre all'ONAV Vicenza e ONAV Verona, ha visto rappresentate ai suoi massimi livelli tre diverse DOC coi suoi Consorzi di Tutela, Lessini Durello, Gambellara e Soave, unite dal territorio e dall'idea di valorizzare uno spumante che esprima a pieno la sua unicità. In uno scenario di produzione vinicola così frammentato come quello Italiano una simile sinergia è certamente un esempio virtuoso da applaudire e possibilmente imitare.



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