Musica e Gusto
Musica e Vino: questione di gusto

Musica e vino, due mondi che parlano una lingua senza geografie: quella del gusto e del suono; due elementi che facilitano socializzazione e convivialità costruendo nuovi legami, discussioni e stimolando la vita sociale e culturale.

Con l’occasione di informarvi su alcune manifestazioni che combinano spettacoli musicali con degustazioni o cene a base di prodotti tipici, ci è sembrato interessante dare anche qualche elemento di informazione su come gusto e musica possono interagire coi nostri sensi.

 

La ricerca del giusto sottofondo musicale, infatti, ha dato spunto ad alcune curiose ricerche con ambizione scientifica su come la percezione del vino si trasformi ascoltando brani musicali diversi.

 

Tra i diversi generi musicali quello che più spesso troviamo abbinato all’enogastronomia è il jazz e tra le numerose iniziative citiamo ad esempio Culatello & JazzRumori e versi di Jazz.

 

I tempi e i modi giusti, la lentezza del sapore, gli aromi, l'andamento ritmico, devono subentrare alla vita frenetica che non lascia alcun spazio alla riflessione, e la buona musica e il buon vino richiedono entrambi ai nostri sensi un giusto grado di coinvolgimento, per essere apprezzati fino in fondo, conducendo chi è coinvolto in queste esperienze, in un viaggio unico.... leggi il resto dell'articolo»

 

Attenzione però, non sempre la combinazione di musica e degustazione portano ad un risultato positivo. La musica giudica il vino e il vino viene giudicato con la musica; se il sottofondo non è adatto l’attenzione rivolta al vino, o al cibo, non sarà quella giusta e il nostro giudizio rischia di essere distorto.

 

Numerosi sono gli studi su come la musica possa influenzare un vino; quello più rilevante è stato condotto dal team del Prof. Adrian North della Harriot Watt dell’Università di Edimburgo. La ricerca è stata svolta per capire come la musica potesse cambiare la percezione delle papille gustative durante una degustazione di vino.

L’indagine ha coinvolto 250 studenti, il  Prof. Adrian North li ha analizzati facendoli bere un Montes Alpha 2006 Cabernet Sauvignon e uno Chardonnay e dando loro una scheda di valutazione.

Un vino rosso e un vino bianco abbinati ad una “Carmina Burana” di Off, al “Valzer” de “Lo Schiaccianoci” di Tchaikovsky, “Just can’t get enough” dei Nouvelle Vogue e infine “Slow Break down” di Michael Brook.

 

Quattro brani musicali completamente originali e diversi che hanno posto la loro influenza sul vino.  Infatti, i giudizi degli studenti sono stati raccolti dopo solo cinque minuti dalla fine della degustazione con il sottofondo musicale.


La musica ha avuto un ruolo preponderante sulle valutazioni perché é stata riflessa sulle valutazioni degli allievi li hanno classificati come  potenti (Carmina Burana), raffinati (Valzer), briosi (Nouvelle Vogue) e morbidi (Michael Brook).
 

In Gran Bretagna alcune riviste inglesi del settore hanno stilato la loro classifica per abbinare vino e musica: per il Merlot il sottofondo più indicato sarebbe un brano di Lionel Ritche, per lo Chardonnay quelli di Robbie Williams e Kyle Minogue, mentre per il Cabernet Sauvignon sarebbero più indicate le note dure dei Rolling Stones.

 

Alcune  riviste Inglesi, del settore,  hanno scoperto che i produttori vinicoli britannici, starebbero valutando la possibilità di inserire sulle etichette dei propri vini le istruzioni per la scelta della migliore colonna sonora per conferire all’assaggio, l’atmosfera perfetta per elevare i sapori e gli aromi del loro vino.