Franciacorta, Conegliano Valdobbiadene, Trento Doc e gli altri spumanti Italiani

Grazie al successo crescente del Prosecco (DOC e DOCG), l'Italia ha ormai superato la Francia nella produzione di vini spumanti. Se il successo commerciale è trainato dagli spumanti prodotti con metodo Charmat, ovvero con spumantizzazione in autoclave (Asti spumante DOCG, Prosecco DOC e il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG su tutti), anche sul versante del metodo classico (rifermentazione lunga in bottiglia), l'Italia vanta produzioni ormai storiche e sempre più apprezzate all'estero. Il Franciacorta DOCG e il Trento Doc sono le più note, ma certamente non le uniche. Negli ultimi anni si sta imponendo all'attenzione degli appassianati della bollicina italiana anche il Lessini Durello DOC, prodotto in una zona ristretta tra le province di Vicenza e Verona da vitigno autoctono, l'uva Durella.

Oltre ai vini a denominazione, sono tantissime le produzioni di vini spumanti, dolci e secchi, a conferma della straordinaria ricchezza della produzione di vini in Italia.

Nel Metodo Classico (l'analogo italiano del metodo Champenoise - metodo francese utilizzabile solo nell'ambito della produzione di Champagne) la rifermentazione avviene in bottiglia attraverso l'introduzione di zuccheri e lieviti selezionati. Nel caso del Franciacorta le uve utilizzate sono Chardonnay e Pinot nero (è consentito anche l'uso del Pinot bianco fino ad un massimo del 50% dell'uvaggio). Il periodo minimo di rifermentazione in bottiglia a contatto con i lieviti è di 18 mesi, prima di poter essere sottoposto alla sboccatura, mentre per i Satén e i Rosé non millesimati i tempi si allungano fino a 24 mesi.

Il Metodo Charmat, detto anche Metodo Martinotti dal nome del suo inventore, prima del francese Charmat, prevede la rifermentazione controllata in grandi recipienti. Adatto a produrre spumanti dalle note fruttate, come il Conegliano Valdobbiadene DOCG, utilizza recipienti a tenuta stagna tipo autoclave. Oltre che col vitigno Glera (per il Prosecco) è utilizzato per il Moscato. La fermentazione in autoclave è più rapida rispetto a quella in bottiglia, ma di almeno di 30 giorni (fino a 3/6 mesi per il cosiddetto Charmat lungo). Il vino una volta imbottigliato va consumato entro pochi mesi per mantenere la sua caratteristica freschezza di gusto.

 

Vini Spumanti delle regioni italiane

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