Un piatto tipico che è possibile assaggiare solo una volta all'anno, il primo giorno di maggio, in accordo con le antiche celebrazioni di Calendimaggio: queste sono le Virtù teramane, un complesso piatto di primizie che si gusta ogni anno a Teramo a scopo propiziatorio.
Ai profani le virtù paiono una semplice minestra, ma in realtà è un piatto molto complesso, che richiede ben tre giorni di lavoro in cucina da parte di più persone, ereditando la coralità dell'antica vita contadina. Nelle Virtù vengono impiegate verdure novelle ed erbe, legumi freschi e secchi aromi, carni miste di maiale, sugo di carne, spezie, diversi formati di pasta, secca e fatta in casa, più un filo d'olio e pecorino grattuggiato al momento di servire in tavola.
Pur trattandosi di un piatto tradizionale povero e casalingo, non viene concesso nulla alla casualità: gli ingredienti e le modalità di preparazione delle virtù sono rigorosamente stabiliti dal comitato di esperti dedicato, criteri che vengono seguiti anche da tutti i ristoranti della città che il primo di maggio propongono il piatto nel proprio menu.
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